Ina Brigd, anno 1978 di origine pugliese, si avvicina al mondo dell’arte grazie allo zio pittore che la stimola a studiare e cercare un proprio linguaggio, prima figurativo e, successivamente, astratto ed informale. Il lavoro della Brigd non segue un percorso prefissato, spesso i suoi studi sulle tecniche o l’utilizzo delle materie la portano a lunghi periodi di pausa dalle tele e, solo quando tutto è ben sedimentato e l’idea progettuale le appare ben delineata, Ina Brigd apre le porte del suo studio e mette su tela tutto quello che il suo animo ha da esprimere.
Nel 2000 si trasferisce a Roma dove i suoi studi sull’arte si fanno più intensi e ricchi d’incontri, si impregna dello stile classico che la capitale offre ad ogni angolo di strada, in ogni piazza, in ogni vicolo e museo. Nel contempo la modernità si delinea sempre più prepotentemente e l’astrattismo prende il sopravvento nei suoi lavori.
Dal 2006 al 2008 vive in Sicilia, una terra che definisce “effusiva”, non solo per il vulcano che la identifica, ma per la capacità che questa terra ha nella Brigd di tirar fuori la potenza del colore.
Dal 2010 si stabilisce in Friuli Venezia Giulia, terra di confine, votata all’arte e alle sperimentazioni che ha dato i natali a Tina Modotti, Pier Paolo Pasolini, i fratelli Basaldella, Carlo Ciussi, Luciano Ceschia e molti altri.
Una terra severa quella friulana che stimola Ina Brigd alla contemplazione, allo studio e alla creazione di nuove opere.